“In un mondo pieno di male abbiate il coraggio di COLTIVARE IL BENE, perché il male genera altro male e l’odio genera solo altro odio” – Iinvito che Edith Bruck ha rivolto agli studenti dell’istituto C. Poerio, il 20 marzo 2024.

“In un mondo pieno di male abbiate il coraggio di COLTIVARE IL BENE, perché il male genera altro male e l’odio genera solo altro odio” - Iinvito che Edith Bruc

Personale scolastico

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“In un mondo pieno di male abbiate il coraggio di COLTIVARE IL BENE, perché il male genera altro male e l’odio genera solo altro odio”

Questo è stato l’invito che la scrittrice Edith Bruck ha rivolto, in un’aula gremita, agli studenti dell’istituto C. Poerio, il 20 marzo 2024.

Da anni il nostro istituto porta avanti un Progetto per conoscere e custodire la Memoria  di coloro che hanno subito ogni forma di discriminazione ed offesa alla propria  umanità, così come l’azione “forte”, “esemplare”, di coloro che , a volte in modo silenzioso e sconosciuto, hanno scelto di stare dalla parte del bene e della verità.

E’ un progetto che ci vede partner dell’associazione di Roma, Progetto Memoria, che si occupa di sviluppare attività didattica sui temi delle persecuzioni anti-ebraiche in Italia e di qualunque forma di resistenza e  con il sostegno della prof.ssa Anna Esposito, volontaria e collaboratrice dell’associazione che ringraziamo di cuore.

I nostri studenti, dell’indirizzo delle Scienze umane, classi 3 ES, 3 FS e 2 CS, dell’Economico-sociale, classe 4 AE e 4 CE e del Linguistico, classe 5 AL,  grazie alla sapiente guida dei docenti, Fania Valeria, Torregrossa Teresa, Scopece Leonardo, L’Arab Ernesto e D’Apollo Maria Carmela,  sono stati coinvolti nella lettura dell’ultimo libro di poesie, TEMPI, della scrittrice e poetessa, Edith Bruck.

Gli alunni si sono accostati con delicatezza ed emozione alla conoscenza della storia e della persona di Edith. Nello sfogliare le pagine e nello scorrere dei versi, hanno vissuto, con lei, le sue paure, i suoi dolori, le sue passioni, gli affetti più cari ed il  suo amore per l’amato marito, Nelo Risi.

Hanno confrontato il proprio vissuto con quello di Edith ed hanno rielaborato le proprie paure, le proprie emozioni, i propri sentimenti, cercando tra le pagine  risposta ai loro cuori, ed hanno visto emergere da quelle parole la figura di una donna forte, che ha sofferto molto ma che ha saputo trasformare quel dolore in forza, ed è diventata per molti un modello, un testimone vivente di come, pur  in una profonda oscurità, sia possibile  trovare uno spiraglio di luce e sia possibile  vivere appieno la propria vita e sia possibile  realizzarla  secondo i propri desideri e progetti.

Da dove attingere tale forza? Lei l’ha trovata in se stessa, una forza le cui radici  affondano negli insegnamenti familiari, soprattutto della sua amata mamma, faro della sua vita di bambina e  presenza costante in tutto il suo percorso di vita e nei valori che l’hanno modellata come donna, e deve proprio a lei l’insegnamento dell’amore, una mamma che non ha mai infuso in lei sentimenti di odio.

Per questo, fortemente convinta del fondamentale ruolo che l’educazione ha nella formazione dei giovani, così si esprime nella poesia “Educazione”

“Non dire mai ai propri figli che sono i più belli … ma che tutti i bambini sono belli.

Educali a dividere a scuola, durante la pausa,

la propria merenda con chi non ha niente  i giocattoli di chi ne ha troppi.

La condivisione fin da piccoli è creatrice di pace di un mondo nuovo che non è mai esistito Potrebbe mai essere?

Dipende solo da noi, senza pregare Dio. La responsabilità di tutti i mali del mondo è nostra.”

 

Perché i nostri giovani  possano essere in grado di tracciare percorsi di pace, di accoglienza, di non discriminazione, di non odio la responsabilità è nostra.

L’incontro con la scrittrice , è stato un momento conclusivo dell’offerta educativa del nostro istituto.

A  piccoli passi, ma con ostinazione, vogliamo intraprendere insieme ai nostri ragazzi un cammino di riflessione e di scelte concrete perché siano piantati semi di pace . Perché,  in questo  periodo di individualismi esasperati, di meccanismi ideologici o di potere, di logiche economiche che tendono a spostare l’asse della riflessione su bisogni ed esigenze individuali e non su valori fondanti: di vita, di dignità, di compassione … di tutto ciò che appartiene all’animo umano, i nostri ragazzi ci chiedono di essere accompagnati nella loro crescita personale ed umana.

Un grazie va ai ragazzi che si sono immersi con entusiasmo nelle parole della poetessa; ai docenti che hanno a cuore la formazione ed il futuro dei propri alunni, ma anche di tutti i giovani di cui si sono presi cura e di quelli che  continueranno ad avere a cuore; alla Dirigente Scolastica, Enza Maria Caldarella  che ha condiviso e continua a sostenere questo progetto educativo perché crede fermamente nel ruolo educativo della scuola ma soprattutto perché sono valori che guidano la sua vita.

Un grande GRAZIE ad Edith Bruck, che, nonostante la salute un po’ incerta di questi giorni,  ha voluto  incontrare i nostri ragazzi perché crede in loro, nel loro entusiasmo , nella loro purezza di cuore e perché vuole affidare loro il testimone, così che diventino alfieri  della memoria  e la salutiamo con le parole di Attila József, un poeta ungherese a lei molto caro

   “Gli uomini dell’avvenire”

Essi saranno la mitezza e la forza. Strapperanno la maschera di ferro del sapere, perché sul volto dell’anima si veda. Baceranno il pane, il latte: carezzeranno il capo dei bambini ed estrarranno con le stesse mani ferro ed altri metalli dalle pietre. Formeranno città dalle montagne ed i loro polmoni quieti e immensi assorbiranno tempeste, uragani; si placherà ogni oceano. Saranno sempre in attesa d’ospite imprevisto: anche per lui prepareranno il desco e gli apriranno il cuore.

Siate simili ad essi, perché i vostri piccoli, che han di giglio i piedi, il mare di sangue che dinanzi a loro giace, possano da innocenti attraversare.

 

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