“Impossibile distrarsi”: il nostro incontro con Michela Murgia

Personale scolastico

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La scorsa settimana Michela Murgia ha presentato a Foggia il suo ultimo libro “Chirù”. L’evento è stato anche un’occasione per discutere con la scrittrice della sua storia e della sua visione del mondo. I temi affrontati hanno spaziato dai diritti civili all’architettura, partendo dai suoi libri e dai suoi articoli. La scrittrice ha affrontato il tema dei diritti civili con la più totale sincerità: spesso temi così scottanti si preferisce non affrontarli. Anche come cristiana ci ha presentato il suo punto di vista, “originale” ma sempre supportato dalle Sacre Scritture. I suoi discorsi avranno lasciato interdetto più di qualcuno, ma questo forse dipende dall’obbedienza che spesso si ha nei confronti della Chiesa cattolica e dell’assenza di spirito critico quando si parla di interpretazione della Bibbia.
Dopo aver parlato della sua vita, è passata ai progetti futuri, che comprenderanno temi come la “bellezza democratica” nell’architettura e il “diritto a sparire”: l’essere circondati da strumenti tecnologici ci rende più connessi ma rende anche la privacy un sogno fin troppo lontano, visto che in nome della sicurezza nazionale gli Stati tengono sotto controllo tutti i nostri dispositivi, arrivando a vendere i nostri dati ad agenzie di marketing.
E’ stato interessante come l’incontro sia iniziato con il racconto della storia che l’ha portata scrivere il suo primo libro e sia finito con la lettura, da parte della scrittrice, di un brano scritto da lei.
Luca Rignanese (5^ B)

L’incontro comurgia (2)n la scrittrice Michela Murgia è stata una delle opportunità più belle che la scuola potesse darci. Una donna vera, di quelle che con il loro modo di parlare, di pensare, ti lasciano senza parole, un modello a cui noi ragazze dovremmo ispirarci per combattere, come fa lei, le disuguaglianze, le discriminazioni…; una donna diretta e determinata, da cui sono rimasta affascinata. Lei non si nasconde, ha avuto il coraggio di denunciare quello che in Italia spesso si nasconde, basti pensare al suo primo libro, “Il mondo deve sapere”, in cui racconta la precarietà di tanti lavoratori.
Purtroppo io, dei suoi libri, ne ho letto solamente uno, e dico purtroppo perché ce ne sono altri molto interessanti. Del libro che ho letto, “Chirù”, posso dire di aver finalmente incontrato qualcosa di un livello superiore, davvero bello. Ciò che mi ha particolarmente colpito, in questo romanzo, è la descrizione di un’infelicità che viene accettata, un modo di accettare di essere infelici quando si ha la consapevolezza che certe cose non cambieranno. La protagonista, Eleonora, è come se vivesse cercando di “indossare” la propria infelicità…
Chiara Battaglini (4^B)

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