“APRI GLI OCCHI E VEDRAI FRA I CINQUE LIBRI VOLERAI”
VENERDI’ MATTINA – TORINO
a cura di Mariangela Clemente
Dopo questo breve ma intenso giro, ci rechiamo alla navetta che ci porterà ad Alba, dove soggiorneremo insieme ai ragazzi del liceo “Grigoletti” di Pordenone, l’altra giuria scolastica presente.
VENERDI’ POMERIGGIO – TEATRO SOCIALE DI ALBA
LA LECTIO MAGISTRALIS DI ANTONIO LOBO ANTUNES
a cura di Maria Luisa D’Emilio
António Lobo Antunes è considerato il più grande scrittore portoghese vivente ed è vincitore della sezione “La Quercia” del Premio Bottari Lattes Grinzane 2018”. La sua opera si impone all’attenzione di lettori e critici per l’originalità della scrittura e la profondità dei temi.
Abbiamo assistito alla sua lectio, insieme agli altri studenti, alle autorità e alla stampa.
Il suo intervento è stato centrato sulla letteratura: infatti egli dà molta importanza alle parole e al duro lavoro che lo scrittore deve compiere per finire un libro. Una sua frase che mi è rimasta impressa è questa: “Ci sono ferite che le parole possono guarire”. Lobo Antunes ci ha detto che non ha mai smesso di cercare le parole per dire ciò che comunemente definiamo indicibile.
Sul palco Lobo Antunes si è mosso lentamente, consapevole che tutti pendevamo dalle sue labbra; ha parlato piano, con intensità, ma è stato anche ironico e divertente, rendendo ogni momento dell’incontro un’esperienza preziosa, da ricordare, da tramandare.
SABATO MATTINA – L’INCONTRO DEGLI SCRITTORI FINALISTI CON GLI STUDENTI
a cura di Eleonora Marcone
Sabato mattina ci siamo recati a Monforte d’Alba, presso l’Auditorium della Fondazione Bottari Lattes, dove abbiamo incontrato gli autori dei libri che abbiamo letto.
L’autore de “L’ arcipelago della nuova vita”, Andrei Makine, non era presente perché aveva altri impegni, quindi c’erano solo quattro scrittori. Noi ragazzi abbiamo fatto molte domande e gli autori hanno risposto sempre con cortesia. Forse solo Michele Mari, l’autore di “Leggenda privata”, un libro che non mi ha colpito molto, è stato poco cordiale, ma Yu Hua, l’autore de “Il settimo giorno”, Madeleine Thien, che ha scritto “Non dite che non abbiamo niente” e Viet Thanh Nguyen, che ha scritto “I rifugiati”, sono stati tutti gradevoli da ascoltare, capaci di coinvolgerci, di farci riflettere, e anche simpatici.
La mattinata è stata quindi molto interessante, unico neo è stato che gli interpreti non traducevano simultaneamente, quindi era un po’ complicato seguire il discorso.
SABATO POMERIGGIO – LA PREMIAZIONE
a cura di Aurora Russo
Questo é il Castello di Grinzane Cavour, dove si è tenuta la premiazione della sezione “I Germogli”, presentata dalla scrittrice Sandra Petrignani. Nella cerimonia finale si doveva proclamare il Super vincitore tra i cinque libri finalisti attraverso i risultati del voto delle 25 scuole scelte. Ognuno dei cinque libri è stato presentato con un book trailer, poi ogni autore saliva sul palco e rispondeva alle domande dei ragazzi; sempre i ragazzi gli consegnavano il premio e una pergamena. Dopo la presentazione dei cinque libri, è salito sul palco il vincitore del premio “La Quercia”, il portoghese António Lobo Antunes, uno dei pochi autori ancora viventi presenti nella Pleíade, che è stato premiato dal presidente della giuria, Gian Luigi Beccaria, e da Giulio Ferroni. Poi é arrivato il momento della premiazione de “Il Germoglio” e il notaio, dopo aver contato tutti i voti delle scuole, ha annunciato il vincitore e noi con grande gioia abbiamo scoperto che era Yu Hua!
Nel complesso devo dire che è stata una bella esperienza, però secondo me più adatta ad un pubblico adulto, anche perché era ripetitivo per chi come noi la mattina era stato all’incontro con gli autori. Sono poi stata molto contenta della vittoria di Yu Hua perché il suo libro è stato quello che mi è piaciuto di più (e ora si può anche dire che è stato quello più votato dalla giuria della nostra scuola). Posso dire che è stato appagante perché dopo aver letto i libri per tutta l’estate abbiamo avuto l’opportunità di incontrare gli autori e di intervistarli e di parlare con loro. Quando si legge un libro non si pensa mai a chi lo scrive e quindi incontrarli per me ha significato capire molte cose, magari della cultura orientale o che comunque non fanno parte della nostra esperienza. Ho verificato che la mia opinione sui libri è cambiata dopo aver visto come si comportavano o come rispondevano gli autori.
Quindi! Questa sicuramente è una esperienza da rifare ma sarebbe meglio se ci fosse più coinvolgimento dei giovani nella manifestazione perché votano e sono parte fondamentale della vittoria dell’autore.
DOMENICA MATTINA – Eccoci di nuovo a Torino
a cura di Mariangela Clemente
Sono stati tre giorni “volati”, che hanno contribuito ad aprire il nostro giovane sguardo sul mondo e sulle varie realtà presenti, a stringere nuove amicizie e a conoscerci meglio.
Siamo così soddisfatte, che non vediamo l’ora di fare tante altre attività del genere.
Abbiamo concluso questo viaggio visitando il Museo del Cinema, presente all’interno della Mole Antonelliana, una straordinaria e affascinante sorpresa!
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