6 MARZO 2024, GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’ la lettera aperta promossa dalla Fondazione Gariwo

6 MARZO 2024, GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’ la lettera aperta promossa dalla Fondazione Gariwo

Personale scolastico

0

6 marzo 2024

La Giornata dei Giusti dell’Umanità, votata dal Parlamento europeo e da quello italiano, ha un grande valore morale soprattutto nei tempi difficili che noi viviamo, dove ogni cittadino è chiamato alla responsabilità. Mai come oggi di fronte alle guerre, alle minacce alle democrazie, alla messa in discussione di confini in Europa è necessario dare valore a chi lotta contro l’odio, per la libertà, per il rispetto della pluralità umana. Non dare rilievo a questa Giornata sarebbe un atto di rassegnazione, perché significherebbe non comprendere che in ogni tempo di crisi l’umanità viene salvata da uomini giusti che mettono a rischio la propria vita e condizione per salvaguardare la dignità umana. È quindi nostro compito fare conoscere le donne e gli uomini che, in ogni parte del mondo, cercano di porre argine all’odio, difendono i diritti e chiedono la libertà di pensiero ed espressione. Siamo chiamati a sottrarre questi Giusti dall’oblio e dalla solitudine affinché possano diventare un esempio morale per tutti. In questa Giornata dei Giusti un uomo in particolare merita di essere ricordato per il suo coraggio che lo ha portato al sacrificio estremo. Alexej Naval’nyj ha pagato con la vita per avere lottato contro la rassegnazione della società russa e dello stesso Occidente nei confronti della dittatura imperialista di Putin. Egli faceva paura al potere russo. Per questo ha subìto vari tentativi di avvelenamento, violenze fisiche e psicologiche, arresti e incarcerazioni dopo processi farsa. Le sue dichiarazioni non erano difese personali, ma occasioni per denunciare pubblicamente la corruzione, la violenza, l’illegalità del potere. E lo faceva sempre con grande ironia. Questa era forse una delle cose che, come sempre accade, dava più fastidio ai suoi aguzzini. L’ironia di chi mostra di non aver paura, di vedere lucidamente la ridicola fragilità di un potere violento. Come è stato scritto su GariwoMag: «La domanda “perché Alexej Naval’nyj è tornato in Russia?”, a farsi arrestare, a morire in carcere, continua a venire fatta da molti, in Russia e all’estero, da chi lo seguiva da anni e da chi scopre il suo messaggio soltanto dopo la sua morte. La risposta è semplice: perché era un politico, e sapeva che il diritto a diventare un leader e un modello non si guadagna nei salotti degli intellettuali liberali europei, ma nelle piazze, nelle aule del tribunale, dietro le sbarre. Nelson Mandela e Václav Havel non sarebbero diventati i candidati naturali a guidare la transizione dei loro Paesi alla democrazia se non fossero stati rinchiusi in carcere dai regimi autoritari che combattevano. Naval’nyj era diventato l’alternativa a Vladimir Putin». Egli ha cercato di svegliare il suo popolo dall’apatia e dalla paura. Ha insegnato anche a noi che bisogna sempre reagire al sentimento di rassegnazione e ascoltare la propria coscienza per ribellarsi alle ingiustizie, all’odio e alla violenza. Nella Giornata dei Giusti occorre ricordare il suo monito: «L’UNICA COSA NECESSARIA PERCHÉ IL MALE TRIONFI È CHE LE BRAVE PERSONE NON FACCIANO NULLA».
I firmatari

Comunità dei Russi liberi in Italia

Anna Zafesova

Alberto Toscano

Andree Ruth

Shammah Vittorio

Emanuele Parsi

Gabriele Nissim

Vito Mancuso

Pietro Kuciukian

Andrea Graziosi

Andrea Gullotta

Anna Foa

Marcello Flores

Francesco M. Cataluccio

Scarica la nostra app ufficiale su:

Skip to content