“ LA RAMPICANTE “: quando la vita si dona

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Riflessioni di Anna Maria De Rosa, Emilia Marrese, Laura Gambacorta (4^DS)

Il 13 dicembre, giovedì, si è tenuto nell’Auditorium della Biblioteca provinciale un incontro con il giornalista e scrittore foggiano Davide Grittani, che ha presentato il proprio libro dal titolo “ La Rampicante “. Insieme all’autore era ospite la mamma di Giancarlo Ravidà, un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita investito da un auto pirata e di cui la famiglia ha donato gli organi, salvando la vita a 9 persone.

Quello della donazione degli organi è uno dei temi trattati nel libro ed è stato scelto dallo scrittore  perché a suo parere è poco trattato dalla letteratura contemporanea. Grittani ha scelto di parlarne non con una finalità scientifica ma per raccontare la nobiltà del dono. Raccontare un “argomento non certo comodo” come quello dei trapianti apre anche il capitolo della curiosità morbosa sull’identità dei donatori di organi, ma per Grittani non è questo il nodo centrale della questione bensì la consapevolezza dell’importanza di un dono che dal buio riporta alla luce. Ed è proprio questo che la mamma di Giancarlo Ravidà ha voluto esprimere, ossia il buio iniziale, la tristezza e il vuoto dovuti alla morte del figlio tramutati in sollievo nel vedere quello spiraglio di luce nel buio più profondo .

Quella con Davide Grittani non è stata soltanto una semplice presentazione, ma un momento di riflessione per tutti perché, anche grazie all’intervento di Carolina Conversano, si sono trattati temi molto importanti, quali l’adozione, la donazione degli organi. Si è parlato del dono più importante che abbiamo ricevuto: la vita,un dono che non viene rispettato a dovere, un dono quasi scontato per noi che però non lo è affatto. Forse bisogna passare attraverso il dolore per apprezzarlo appieno, per cogliere quanto sia importante aprire gli occhi la mattina e riuscire a respirare.

Grazie al loro intervento e alle loro esperienze ci siamo fermati a riflettere capendo che niente dev’essere scontato, niente ci è assicurato, ma anche che dalla morte può nascere un’altra vita e non tutto ciò che ci appare negativo in realtà lo è.

 

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